Trekking in Valle d’Aosta | 5-10 luglio 2025
Viaggio Trekking Itinerante. Sei giorni di immersione nelle bellezze di un angolo selvaggio di questa regione, che con i suoi 4000+ è il piccolo Tibet d’Italia.
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Tipologia Esperienza
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Trekking
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Difficoltà Medio
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Partecipanti Gruppo Piccolo
TREKKING IN VALLE D’AOSTA
Una settimana di Trekking Residenziale.
La guida sarà Max Caligola
PROGRAMMA
GIORNO 1: sabato 5 luglio 2025 “La Valle d’Aosta ci accoglie”
PUNTO DI RITROVO Chivasso dove si può arrivare in auto condivisa o in treno.
Arrivo a Chivasso , incontro con i partecipanti alla stazione, dove verranno accolti; trasferimento col pulmino direttamente per la prima breve escursione “di assaggio” in Canavese.
Breve passeggiata panoramica nei dintorni di Aosta, per familiarizzarci con il paesaggio della Vallée. Sono ben tre i ‘ru’ negli immediati dintorni di Aosta: i‘ru’ sono un sistema storico di rogge e canali, originariamente a cielo aperto, che attraversano i versanti della valle, per fornire irrigazione a quelle che sono zone climaticamente molto secche (Aosta: 550 mm. di pioggia in media all’anno). Il versante su cui si snoda questa escursione è caldo e arido, costellato di orti e vigne. I ‘ru’ che incontreremo furono costruiti in un periodo tra il XIII e XV secolo, e sono tutti derivati dalle acque del Buthier, il torrente che confluisce nella Dora Baltea ad Aosta. Punto focale della breve escursione è il Ponte-acquedotto del Grand Arvou (detto anche di Porossan, dalla località in cui si trova), una monumentale opera idraulica medievale, grazie alla quale le acque del Ru Prévot scavalcano il corso del torrente Parleyaz. L’opera fu realizzata tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300 dal prevosto della cattedrale di Aosta (da cui il nome del ‘ru’). Consiste in una struttura ad arco portante, all’interno della quale l’acqua scorre in un canale ancora oggi perfettamente impermeabilizzato, lungo 70 metri, coperto da un tetto di ‘lose’ (le tradizionali tegole valdostane, generalmente in gneiss o granito) che fa somigliare la struttura a una fortezza, in cui si aprono piccole finestre nella parte superiore. Questa complessa rete di canalizzazioni irrigava allora – e lo fa ancora oggi – il solatio e siccitoso versante dell’adret (lato solatio della valle) a monte di Aosta, Saint-Christophe e Quart. In questa zona si estende anche una zona protetta: la collina di Tsatelet (Castelletto: dal sito di un antico castelliere), meritevole dal punto di vista botanico per il suo ambiente steppico, nonché le testimonianze preistoriche.
Nel tardo pomeriggio, a escursione finita, ci trasferiremo con minivan presso il Rifugio GrandGolliat, nel quale alloggeremo per l’intera durata del trekking. Il Grand Golliat, piccolo rifugio di media-alta quota (1900 m.) si trova sopra Saint-Rhémy-en-Bosses, nella Valle del Gran San Bernardo, in posizione aperta e altamente panoramica. Sistemazione e cena al rifugio.
Caratteristiche del percorso in breve:
Tempo di percorrenza: ca. 3 h
Dislivello: circa 300↑/↓ metri
Distanza: ca. 7 km
Difficoltà: Facile (liv 2)
Quota elevazione minima/massima: 600/900 slm
GIORNO 2: domenica 6 luglio 2025 “La Val Pelline”
Spostamento in minivan nella bella Valpelline, vallata molto scenica e panoramica dove raggiungeremo a piedi al Rifugio Prarayer (ed eventualmente oltre); percorso circolare. L’escursione al Rifugio Prarayer(m. 2006) è un percorso relativamente facile lungo il turchese LacduPlace Moulin, con vista sul gruppo del Cervino.
Partenza dalla diga di Place Moulin, percorso lungo il Lago diPlace Moulinfino al Rifugio Prarayer; da qui (tempo permettendo), salita fino al villaggio di Le Braoulé e ritorno per il sentiero alto lungo il lago, con ampi panorami sul lago, sul Cervino e la sommità della Valpelline.
Pranzo al sacco (o eventualmente al rifugio).
Ritorno per cena e pernottamento al Grand Golliat.
Caratteristiche del percorso in breve:
tempo di percorrenza: ca. h 6
Dislivello: circa 500↑↓ metri
Distanza: ca. 14 km
Difficoltà: Media (livello 3)
Quota elevazione minima/massima: slm 1900/2300
GIORNO 3: lunedì 7 luglio 2025 “Il Gran San Bernardo”
Escursione al Gran San Bernardo: Spostamento in minivan per l’escursione al Passo del Gran San Bernardo (m. 2469). Raggiungeremo l’Ospizio del Gran San Bernardo, già in territorio svizzero, lungo una parte della storica Via Francigena. Luogo iconico nel cuore delle Alpi occidentali, storico passaggio tra Italia e paesi francofoni, e ‘casa’ dei cani dallo stesso nome, il passo è anche una località storica di primaria importanza, dove tuttora si trovano i resti di una mansio romana. Il convento è assolutamente da visitare per la sua rilevanza storica e le bellezze artistiche che contiene.
Dettagli dell’escursione ed inquadramento storico: partenza a monte di Saint-Rhémy, quindi per paesaggio aperto in vista di vari giganti montuosi che si aggirano sui 3000 metri, si raggiunge l’antico ospizio di Fonteinte, e da qui si sale al colle. Un lungo itinerario tutto in mezza costa, su sentieri o piste forestali (anche se qui di bosco c’è ben poco, a parte il tratto iniziale; il grosso dell’escursione è sopra il limite degli alberi); tutto questo senza toccare un metro d’asfalto se non per veloci attraversamenti della SS27. In compenso, cammineremo sulle orme dei giganti del passato, calcando vie romane, condividendo un tratto di strada con i pellegrini della via Francigena e incontrando barriere militari che per fortuna non hanno mai visto il battesimo del fuoco. Il gigante in assoluto è assolutamente Napoleone, che nella seconda campagna d’Italia scelse proprio di passare per il Passo del Gran San Bernardo. Il cammino, seppur lungo, non è particolarmente impegnativo ed abbastanza rilassante, e permetter di osservare una splendida flora alpina, oltreché panorami grandiosi.
Ritorno per cena e pernottamento al Rifugio Grand Golliat.
Caratteristiche del percorso in breve:
tempo di percorrenza: ca. h 7
Dislivello: circa 750↑/↓ metri
Distanza: ca. 12 km
Difficoltà: Media (Livello 3+)
Quota minima/massima: 1700/2400 slm
GIORNO 4: martedì 8 luglio 2025 “Il Rifugio Frassati”
Escursione al Rifugio Frassati(m. 2551), prima tappa di avvicinamento al Monte Bianco da questo settore della Val d’Aosta. L’escursione si snoda in paesaggio di alta quota, ricco di flora e interessantissimo anche dal punto di vista geologico, tra grandiosi panorami. Qui si rendono particolarmente evidenti le peculiarità floristiche, geologiche e climatiche delle Alpi Occidentali rispetto alle Orientali.
Dettagli dell’escursione: Si parte direttamente a piedi dal Grand Golliat, lungo il percorso dell’Alta Via n. 1 della Valle d’Aosta. Il paesaggio è grandioso e lunare. Pranzo al sacco (o al rifugio).
Ritorno per cena e pernottamento al Rifugio Grand Golliat.
Caratteristiche del percorso in breve:
tempo di percorrenza: ca. h 7
Dislivello: circa 700 ↑/↓ metri
Distanza: ca. 14 km
Difficoltà: Media (Livello 3+)
Quota minima/massima: 1900/2600 slm
GIORNO 5: mercoledì 9 luglio 2025 “Il Parco Nazionale Gran Paradiso, che include anche le famose Cascate di Lillaz.”
Inquadramento geografico: questa bella escursione ad anello si svolge in valle di Cogne, nel PNGP, ma in una zona meno frequentata rispetto agli itinerari che iniziano dalla Valnontey. Si parte infatti dal piccolo abitato di Lillaz: un caratteristico insieme di case, ricco di belle architetture tradizionali. Bellissime (anche se assai note e molto frequentate) pure le cascate di Lillaz, che meritano una sosta prima di incamminarsi (o sulla via del ritorno). Si annunciano già a distanza, grazie al loro fragore, e offrono uno degli spettacoli naturali più belli nelle valli del Gran Paradiso. Questo itinerario, di media lunghezza e moderata difficoltà, presenta uno strappo impegnativo all’inizio, che consente di guadagnare quota sino alla conca del bellissimo Lago di Loie. Da qui, si gode di un bel panorama verso il lontano Monte Bianco, che tuttavia appare illusoriamente più vicino. La discesa per il vallone di Bardoney consente di compiere un anello di grande fascino, attraverso paesaggi diversi; i bellissimi boschi di larice rendono l’escursione molto gradevole. Un altro itinerario alternativo che inizia da Lillaz si inoltra nell’aspro solco della Valeille, parallela alla Valnontey, ma molto meno conosciuta di questa. Alla testata del vallone si alzano la Torre del Gran San Pietro e la Punta delle Sengie, e si estende l’ormai ridottissimo ghiacciaio di Valeille. In due ore di cammino si raggiunge il casotto di Arolla (utilizzato dai guardiaparchi, in quello che è uno dei parchi storici d’Italia, legato ai terreni di caccia di casa Savoia). Oltre questo, si può scendere nel vallone di Bardoney, collegandosi all’itinerario qui descritto.
Dettagli dell’escursione: da Lillaz ci si addentra nella valle e si raggiungono le cascate. Si costeggia quindi il torrente lungo una strada sterrata fino al bivio del per il Lago di Loie. Prima di imboccarlo, verso sinistra, si raggiunge il Belvedere (1640 m), alla base della cascata. Dal bivio, il sentiero per il lago si sviluppa con percorso ripido tra i larici, con bei panorami; si prosegue fino a un vallone, lo si attraversa, e si sale ancora. Si risale un costone, si passa davanti a una cascata; ci si sposta quindi su un secondo vallone. Risalendo, si passa davanti a una cascata; ci si sposta quindi su un secondo costone, e si prosegue fra i rododendri fino all’Alpe Loie (2216 m). Si continua quindi a camminare quasi in piano, quindi si scende leggermente, poi si riprende a salire per comodi pendii erbosi fino ad affacciarsi alla terrazza naturale che ospita il Lago di Loie (2354 m). Si prosegue a salire obliquamente verso est, traversando un valloncello, si gira un costone e si continua a mezza costa fino ad affacciarsi al vallone dell’Urtier e poi anche sul vallone di Bardoney, dominato dalla Torre di Lavina. Una discesa a tornanti porta a dei pianori acquitrinosi; quindi, raggiunta la mulattiera che proviene da Lillaz la si percorre fino all’Alpe di Bardoney. Si ritorna inizialmente sul percorso dell’andata, che poi si lascia per proseguire sul sentiero 13. Il tracciato traversa dei pianori, sale per scavalcare un crinale, e poi si avvicina al torrente e a una cascata. Sul pianoro successivo si raggiunge la mulattiera dall’Alta Via n. 2che scende dal casotto di Teppe Longhe. La si segue scendendo a tornanti in un bosco di larici e abeti, allontanandosi dal torrente, fino ai pianori erbosi del Bouc. Senza raggiungere i casolari, si traversa su un ponte il giovane torrente Grand Eyvia (che attraversa poi l’intera valle di Cogne) e si continua in destra orografica passando a poca distanza dai casolari di Goille e della strada del vallone dell’Urtier. Da una costruzione addossata alla roccia, presso la quale inizia una condotta, il sentiero si abbassa su un ripido pendio e riporta infine al punto di partenza.
Ritorno per cena e pernottamento al Rifugio Grand Golliat.
Caratteristiche del percorso in breve:
tempo di percorrenza: ca. h 5:30
Dislivello: circa 740↑/↓metri
Distanza: ca.12 km
Difficoltà: moderata
Quota minima/massima: 1617/2354 slm
GIORNO 6: giovedì 10 luglio 2025 “Salutiamo la Valle d’Aosta”
Giornata con diverse opzioni. La più vicina è l’escursione medio-facile alla panoramicissima Tete de Crevacol (2610 m.)
Escursione sulla cima che sovrasta il rifugio Grand Golliat, da cui prende il nome anche il piccolo comprensorio sciistico omonimo. È una cima panoramica dalla quale si ammira un vaso panorama sulle vette circostanti, incluso il massiccio del Monte Bianco.
Caratteristiche del percorso in breve:
tempo di percorrenza: ca. h 4:30
Dislivello: circa 600 ↑/↓ metri
Distanza: ca. 9,5 km
Difficoltà: Media (Livello 3)
Quota minima/massima: 2000/2600 slm
[Alternativamente, verrà proposta un’altra escursione, a scelta tra l’ascesa al Rifugio Chaligne oppure al Rifugio Fallère – vedi descrizioni di seguito:]
Dettagli dell’escursione al Rifugio Chaligne. Compreso fra il vallone di Vertosan, la valle del Gran San Bernardo e la valle della Dora Baltea nel suo medio corso, il Monte Fallère occupa una parte centrale nella regione ma non è mai stato al centro delle attenzioni del turista. Non ospita ingombranti strutture, né per il turismo invernale né per quello estivo; piste forestali, strade agricole, vie militari dismesse e tanti alpeggi sparsi tra i prati – oltre alle fitte foreste di abete rosso e larice (molte delle nostre escursioni precedenti sono al di sopra della linea della vegetazione) sono quello che questa montagna ‘discreta’ ha da offrire al camminatore. A questo si aggiungono i vasti panorami su un gran numero di vette e su entrambi i versanti della Vallée. Questo ne fa un paradiso per chi ama camminare ma vuole tenersi alla larga da percorsi più impervi o battuti. Anche qui, come già nell’escursione d’assaggio, troveremo due ‘ru’ storici (rogge), il ru de Vaud e il ru de Collet – ma questa volta ci troviamo nell’envers (ovvero il lato ombroso della valle – contrapposto all’adret– vedi descrizione della prima escursione). Partenza da Petit Buthier – a monte della storica via Francigena
Dettagli : sorge nella conca tra il Mont Fallère, da cui il rifugio prende il nome, e il Monte Rosso di Vertosan, in Località Les Crottes a 2385 m, nel comune di Saint-Pierre. Rifugio di media-alta montagna, è un punto ideale per la tappa di un trekking, per un’escursione in quota, per una traversata da rifugio a rifugio o da una valle all’altra. Il rifugio può essere raggiunto anche con un percorso di circa 6 km lungo la strada poderale.
Il rifugio è una struttura nuova con sembianze di una tipica baita di montagna. Per la costruzione, sia all’interno che all’esterno, è stato usato legno vecchio dismesso. La cura dei particolari e le opere d’arte di Siro Viérinlo rendono unico.Il rifugio è costruito con i criteri del risparmio energetico ed è dotato di pannelli solari per garantire un’ecologica produzione di acqua calda nonché l’integrazione del sistema di riscaldamento nei periodi meno caldi. A poca distanza ci sono ruscelli e laghetti glaciali e la relativa abbondanza d’acqua fornisce alimentazione alla centralina che produce energia elettrica.
Il percorso a piedi per il rifugio parte nelle vicinanze dell’Hotel–ristorante Notre Maison. All’Hotel Notre Maison, a quota 1800m, inizia il sentiero n.13 in direzione Rifugio Mont Fallère (circa 4,5 km). Nella prima parte, senza dislivelli importanti, il sentiero passa in prossimità dell’alpeggio di Thoules e continua in modo pianeggiante fino all’imbocco del vallone di Loe. Da qui, il sentiero inizia a salire lungo il costone che porta alla strada poderale. Si continua sulla sterrata fino in prossimità del rifugio. Oltre al bellissimo panorama, si possono ammirare numerose sculture lignee che ci accompagneranno sino al rifugio a quota 2385 m, in loc. Les Crottes, nelle vicinanze del caratteristico Lac des Grenouilles.
Discesa nel pomeriggio a Chivasso (o Torino)e partenza dei partecipanti (approx. per le ore 16).
QUANTO COSTA IL TREKKING?
860€
I costi sono comprensivi di:
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trattamento a mezza pensione (con possibilità di farsi i panini il mattino durante la colazione) in camera doppia o tripla,
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accompagnamento guida abilitata AIGAE,
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assicurazione personale,
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noleggio van per spostamenti.
Non compresi nei costi:
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extra pasti,
- carburante van
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ingressi a parchi e musei,
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transfer a carico dei partecipanti; si suggerisce la possibilità di fare carpooling tra i partecipanti,
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tutto ciò che non è espresso in “la quota include”.
Ogni partecipante è responsabile per eventuali danni provocati a persone e/o cose durante l’attività.