InNat – Insetti e Citizen Science

Oggi vorrei parlarvi di un progetto interessante legato alla BIODIVERSITA’ e alla CONSERVAZIONE.

Dal 1992, esiste una Direttiva Europea chiamata “Direttiva Habitat” che ha lo scopo di conservare gli habitat naturali della fauna e della flora selvatiche.

Questa Direttiva è lo STRUMENTO di conservazione più importante che abbiamo e, nel corso degli anni, ha visto la creazione di numerose zone protette classificate come SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale).

L’insieme di tutte le zone protette prende il nome di Rete Natura 2000 perché, proprio come una ragnatela, dovrebbe permettere lo spostamento della fauna tra una zona e l’altra.

Ad oggi sono stati definiti complessivamente 230 habitat da proteggere, sparsi in 27.000 siti per un totale di 1 milione di Km2 (circa il 18% della superficie dell’Unione Europea).

Sappiamo bene che non è sufficiente delimitare un’area per proteggerla, per questo gli Stati membri devono, ogni 6 anni, inviare i dati del monitoraggio e lo stato di conservazione degli habitat al Parlamento Europeo di Bruxelles, pena multe salate.

Ecco allora che in Italia, nel 2017, è nato il “Progetto InNat”.

Frutto della collaborazione tra:

  • Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM)

  • Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di ricerca Difesa e Certificazione (CREA – DC)

  • Arma dei Carabinieri, in particolare del Centro Nazionale Biodiversità Forestale “Bosco Fontana” Carabinieri (CNBF).

Questo progetto ha come obiettivo il coinvolgimento della popolazione (definita col termine inglese “Citizen Science”) nel monitoraggio dello stato di presenza di alcune specie di INSETTO.

Il programma di Citizen Science InNat riguarda 7 specie di libellule, 2 specie di ortotteri, 5 specie di coleotteri e 16 specie di farfalle, incluse nella Direttiva Habitat.

La scelta delle specie da salvare è nata in Europa Centrale e questo ha penalizzato molto gli stati affacciati nel bacino del Mediterraneo perché sono i più ricchi di habitat diversificati.

Purtroppo l’Italia si è vista assegnare 30 specie target da proteggere, appartenenti alla Classe degli Insetti, contro le 12.000 presenti…

Ma grazie a progetti come questo, CHIUNQUE può contribuire alla conservazione della biodiversità attraverso la salvaguardia di queste specie particolarmente sensibili.

Ovviamente il lavoro dei cittadini va a supporto di quello svolto da Ricercatori, Scienziati e Carabinieri. I dati raccolti vengono validati da esperti e poi pubblicati sul portale del progetto (http://innat.it/tutte-le-segnalazioni).

L’invito quindi è quello di:

  1. scaricare la App InNat o collegarsi al sito http://innat.it

  2. iniziare a riconoscere queste specie (http://innat.it/specie)

  3. andare a camminare con sguardo attento e, se abbiamo la fortuna di incontrale, fotografarle e segnalarle!

Buona “caccia” a tutti!

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