Cieco come una talpa?

Perché parlare della comunissima talpa?

Perché è stata, simpaticamente, oggetto dell’ultima escursione fatta! Non essendomi mai interessata al suo studio, ho approfittato di questi giorni “casalinghi” per approfondire la sua conoscenza. Ecco cosa abbiamo trovato:

La Talpa europea è l’unica testimoniata in Veneto ed è abbondantemente presente in buona parte dell’Europa: dalla Svezia meridionale alla parte settentrionale delle penisole iberica, italiana e balcanica. Il suo areale si estende poi in Asia, dal Caucaso alla Mongolia.

In Italia la sua distribuzione si ferma alle regioni centrali di Marche, Umbria e Toscana, più a sud viene sostituita dalla Talpa romana.

Sulle Alpi occidentali e nella Pianura Padana convive,invece, con la Talpa cieca.

Nel corso della sua evoluzione, la talpa si è adattata a vivere nel sottosuolo e la sua dieta consiste prevalentemente di lombrichi. Non disdegna piccoli insetti e, raramente, si nutre di vegetali. In ogni caso, non è un roditore ma un soricomorfo.

Il suo buffo aspetto è dovuto alle zampe anteriori, sproporzionate rispetto al corpo, che terminano a palmo e presentano delle robuste unghie adatte allo scavo.

Lunga circa 15 cm e con un peso che varia dai 75 ai 130 g, deve consumare ogni giorno poco meno dell’equivalente del suo peso in cibo per poter sopravvivere e questo le comporta un enorme dispendio di energia. Con il suo ritmo sonno/veglia di circa 2 – 3 ore per volta e nel corso delle 24 ore riesce ad essere sempre attiva e non entra in letargo.

Nutrendosi di lombrichi, si ritrovano indirettamente vittime dell’inquinamento del suolo, soprattutto da metalli pesanti.

È un animale solitario che trascorre la maggior parte del tempo in un complesso sistema di gallerie sotterranee, alcune profonde (a 15–25 cm dalla superficie) utilizzate come ripari permanenti, ed altre quasi al livello del suolo, che utilizzano come aree di caccia e che possono estendersi su un’area da 100 a 900 m².

Il periodo riproduttivo, intorno al mese di febbraio, coincide con l’unico periodo sociale per la talpa. I 4 – 6 cuccioli nascono dopo 4 settimane di gestazione e vengono allattati per circa 6 settimane, a giugno lasceranno la tana per vivere in solitudine. Possono vivere fino a 4 – 6 anni.

La sua vista è limitata ma compensata dall’udito e dall’olfatto molto sviluppati. Anche il senso del tatto è molto sensibile grazie alle numerose vibrisse presenti su muso, zampe e coda.

I danni causati dalle talpe alle coltivazioni, sono dovuti al suo metodo di caccia di larve e lombrichi: scavando recide le radici delle piante. Per questo vengono considerate animali nocivi al pari di ratti, topi e arvicole. Il loro ingegno però ne rende difficile la cattura, grazie all’udito finissimo che consente loro di percepire vibrazioni e rumori che altri animali neppure avvertono. E’ molto raro vederle in superficie, anche se può capitare che lo facciano per spostarsi e cacciare, o per disperdersi nel caso di giovani. In ogni caso avviene specialmente di notte.

Curiosità:

  • la pelliccia “vellutata” di colore grigio-ardesia veniva in passato venduta per la confezione di piccole borse o sacchetti per il tabacco

  • rischia di morire se non mangia per 10-12 ore, perché ha bisogno di nutrimento costante per mantenere il calore corporeo

  • riesce a crearsi delle scorte alimentari costituite da vermi immobilizzati dal morso

  • i suoi versi sono costituiti da squittii e sbuffi

 

Pubblicazioni utili: Perché la biodiversità del suolo è importante

2 thoughts on “Cieco come una talpa?
  • Lorena
    5/5

    Ci sono dei sistemi per fare in modo che non facciano danni agli orti ma non cruenti senza ucciderle ma solo allontanandole da una determinata zona?

    • Prealpi Cansiglio

      L'unica soluzione è riuscire a catturarle e spostarle fisicamente (molto lontano). In Consorzio Agrario o internet trovi molti modelli di trappole e tutorial su come fare!

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